Notiziario

06/05/2022

Acquisizione di un esemplare di Sciacallo Dorato.
La sala dei mammiferi del Museo Civico di Storia Naturale di Stazzano si arricchisce di un ulteriore elemento, il cranio di un esemplare di Sciacallo Dorato (Canis aureus).
L’esemplare, una femmina giovane, era stato rinvenuto morto in data 12/3/22 nel territorio del comune di Viguzzolo (Al). La carcassa, tramite la Stazione dei C/C Forestali di Tortona, competente per territorio, era stata conferita presso la Facoltà di Veterinaria dell’Università di Torino per le indagini autoptiche finalizzate ad accertarne la causa della morte dopodiché era stata presa in custodia dal Parco Naturale delle Alpi Marittime che la deteneva presso il Centro Grandi Carnivori di Entracque. Grazie all’interessamento di più persone ed a seguito di specifica richiesta motivata da finalità scientifico/didattiche è stato possibile, per il nostro Museo, acquisire l’esemplare che rientra nelle specie particolarmente protette elencate nell’art. 2 della legge quadro 157/92 sulla fauna omeoterma. Nello specifico desideriamo ringraziare il Comandante della Stazione dei C/C Forestali di Stazzano M/llo Nadia Brero, il Prof. Giuseppe Meneguz della facoltà di Veterinaria dell’università di Torino ed i funzionari del Parco delle Alpi Marittime Mauro Fissore e Laura Martinelli i quali, ognuno per quanto di competenza, hanno contribuito al buon esito della nostra richiesta. Per quanto sopra in data 20/4/22 il sottoscritto e Walter Bagnasco si recavano a Grugliasco dove era stata fatta pervenire la carcassa provvedendo al suo recupero.
Purtroppo l’avanzato stato di decomposizione delle spoglie permettevano il solo recupero del cranio cosa che non sminuisce l’elevato valore naturalistico che la sua acquisizione rappresenta per il nostro Museo. Originario della Russia ed in generale del sud-est europeo, della zona sud occidentale dell’Asia e settentrionale del continente Africano, lo Sciacallo Dorato ha visto, negli ultimi decenni, espandere il proprio areale in modo esponenziale in particolare verso ovest. Appartenente all’ordine dei Carnivori ed alla famiglia dei Canidi è considerevolmente più piccolo di un lupo e poco più grande di una volpe (i maschi raggiungono al massimo i 15 kg). Il mantello è di un giallo/dorato con sfumature rossastre, nella sua dieta rientrano piccoli roditori pulcini e uova ma principalmente si nutre di carogne e rifiuti che, quando presenti, lo portano a frequentare discariche urbane incontrollate. I giovani vanno in dispersione fra i 12-20 mesi di età, periodo in cui abbandonano il nucleo familiare alla ricerca di nuovi territori da occupare. In Italia giungeva già nel 1984, anno della sua prima documentazione certa in provincia di Belluno, stabilendosi inizialmente in Friuli-Venezia Giulia,Veneto e Trentino Alto Adige ed espandendo gradualmente il suo territorio verso ovest e verso sud. Per quanto attiene al Piemonte abbiamo conferma della sua presenza in provincia di Torino (marzo 2021) col ritrovamento di un esemplare investito. Per la provincia di Alessandria esistono un paio di segnalazioni di cui una certa effettuata con fototrappolaggio dai Guardaparco del Parco del Po alessandrino-vercellese in comune di Pontestura nel Luglio 2021 e l’altra relativa al nostro esemplare. Sicuramente la sua presenza sul territorio è sottostimata in virtù del fatto che ad occhi “poco esperti” risulta facilmente confondibile con un cane o una volpe per cui rischia di passare inosservata. In uno scenario generale che vede giorno dopo giorno estinguersi specie animali e vegetali nel mondo, nel nostro piccolo, l’arrivo spontaneo e naturale di una nuova specie che va’ ad incrementare la biodiversità del nostro territorio non può che essere accolta favorevolmente.
Silvio Varagnolo