Acquisizione
di un esemplare di Sciacallo Dorato.
La sala dei
mammiferi del Museo Civico di Storia Naturale di Stazzano si
arricchisce di un ulteriore elemento, il cranio di un esemplare di
Sciacallo Dorato (Canis aureus).L’esemplare,
una femmina giovane, era stato rinvenuto morto in data 12/3/22 nel
territorio del comune di Viguzzolo (Al). La carcassa, tramite la
Stazione dei C/C Forestali di Tortona, competente per territorio, era
stata conferita presso la Facoltà di Veterinaria dell’Università
di Torino per le indagini autoptiche finalizzate ad accertarne la
causa della morte dopodiché era stata presa in custodia dal Parco
Naturale delle Alpi Marittime che la deteneva presso il Centro Grandi
Carnivori di Entracque. Grazie all’interessamento di più persone
ed a seguito di specifica richiesta motivata da finalità
scientifico/didattiche è stato possibile, per il nostro Museo,
acquisire l’esemplare che rientra nelle specie particolarmente
protette elencate nell’art. 2 della legge quadro 157/92 sulla fauna
omeoterma. Nello specifico desideriamo ringraziare il Comandante
della Stazione dei C/C Forestali di Stazzano M/llo Nadia Brero, il
Prof. Giuseppe Meneguz della facoltà di Veterinaria dell’università
di Torino ed i funzionari del Parco delle Alpi Marittime Mauro
Fissore e Laura Martinelli i quali, ognuno per quanto di competenza,
hanno contribuito al buon esito della nostra richiesta. Per quanto
sopra in data 20/4/22 il sottoscritto e Walter Bagnasco si recavano a
Grugliasco dove era stata fatta pervenire la carcassa provvedendo al
suo recupero.Purtroppo
l’avanzato stato di decomposizione delle spoglie permettevano il
solo recupero del cranio cosa che non sminuisce l’elevato valore
naturalistico che la sua acquisizione rappresenta per il nostro
Museo. Originario della Russia ed in generale del sud-est europeo,
della zona sud occidentale dell’Asia e settentrionale del
continente Africano, lo Sciacallo Dorato ha visto, negli ultimi
decenni, espandere il proprio areale in modo esponenziale in
particolare verso ovest. Appartenente all’ordine dei Carnivori ed
alla famiglia dei Canidi è considerevolmente più piccolo di un
lupo e poco più grande di una volpe (i maschi raggiungono al massimo
i 15 kg). Il mantello è di un giallo/dorato con sfumature rossastre,
nella sua dieta rientrano piccoli roditori pulcini e uova ma
principalmente si nutre di carogne e rifiuti che, quando presenti, lo
portano a frequentare discariche urbane incontrollate. I giovani
vanno in dispersione fra i 12-20 mesi di età, periodo in cui
abbandonano il nucleo familiare alla ricerca di nuovi territori da
occupare. In Italia giungeva già nel 1984, anno della sua prima
documentazione certa in provincia di Belluno, stabilendosi
inizialmente in Friuli-Venezia Giulia,Veneto e Trentino Alto Adige ed
espandendo gradualmente il suo territorio verso ovest e verso sud.
Per quanto attiene al Piemonte abbiamo conferma della sua presenza in
provincia di Torino (marzo 2021) col ritrovamento di un esemplare
investito. Per la provincia di Alessandria esistono un paio di
segnalazioni di cui una certa effettuata con fototrappolaggio dai
Guardaparco del Parco del Po alessandrino-vercellese in comune di
Pontestura nel Luglio 2021 e l’altra relativa al nostro esemplare.
Sicuramente la sua presenza sul territorio è sottostimata in virtù
del fatto che ad occhi “poco esperti” risulta facilmente
confondibile con un cane o una volpe per cui rischia di passare
inosservata. In uno scenario generale che vede giorno dopo giorno
estinguersi specie animali e vegetali nel mondo, nel nostro piccolo,
l’arrivo spontaneo e naturale di una nuova specie che va’ ad
incrementare la biodiversità del nostro territorio non può che
essere accolta favorevolmente.
Silvio Varagnolo